Quali le opportunità low-tech in una filiera edile ampliata

19 settembre 2018
Volendo identificare tre peculiarità della filiera edile ritroveremmo il flusso di attività necessarie per il completamento dell’opera, il numero di figure professionali coinvolte e il continuo variare delle condizioni esterne ed interne al flusso. 
Queste peculiarità, tipiche di un’attività “artigianale e manuale” come l’edilizia, aprono la strada ad interessanti opportunità di business che molto spesso vengono tralasciate o sottovalutate perché l’approccio al lavoro si è congelato in una logica artigianale. 
La filiera edile negli ultimi decenni si è allargata notevolmente in seguito a numerosi cambiamenti legislativi, ma anche legati all’operatività e alle tecnologie impiegate. 
La catena del valore inizia da un bisogno del committente, si sviluppa e conforma grazie agli apporti tecnologici delle varie professionalità coinvolte e termina con la fase di fruizione e utilizzo, dove è previsto si ritrovino sistemi facilmente comprensibili e governabili dal cliente. 
ln questo articolo ci soffermeremo su edifici residenziali privati.
Le componenti del sistema possono essere così individuate: 
1.Gestione e utilizzo intuitivo dell’immobile
2.Ottimizzazione del processo e risorse
3.Innovazione e formazione

1 - Gestione e utilizzo intuitivo dell’immobile
Facciamo un esempio; quando acquistiamo un telefono nuovo, l’utilizzo del dispositivo è semplice e intuitivo; soddisfa i nostri bisogni senza che noi dobbiamo preoccuparci del know-how tecnologico che questo racchiude. Nelle case moderne ad alta efficienza possiamo dire che la tecnologia racchiusa, soprattutto a livello impiantistico, sia di notevole entità; possiamo però affermare che l’utilizzo da parte dell’utente sia semplice? 
Un possibile approccio low-tech in campo edile, che apre numerose opportunità, è la semplificazione nell’utilizzo quotidiano dell’immobile mediante l’adozione di nuove tecnologie provenienti dal mondo dell’elettronica, tra cui la domotica e la sensoristica. Un unico centralino potrà segnalarci malfunzionamenti, ricordarci di eseguire la manutenzione e orchestrare gli impianti di riscaldamento/raffrescamento e ventilazione meccanica controllata in modo che all’interno dell’abitazione siano garantite le attese condizioni di comfort, di temperatura, di umidità e bassi livelli di sostanze volatili e CO2 nell’aria. 

2 - Ottimizzazione del processo e risorse 
Come abbiamo visto il flusso di attività necessarie per il completamento dell’opera e il numero di figure professionali coinvolte è elevato. Questo può portare a rallentamenti e aumenti dei costi di processo provocati da incomprensioni o comunicazioni poco chiare. 
Ragionare in ottica low-tech significa anche aumentare l’efficienza durante tutte le fasi del ciclo di vita di un edificio (dalla progettazione alla costruzione). La progettazione deve garantire un fabbricato sicuro, confortevole, efficiente, facilmente realizzabile attraverso scelte ecologicamente ed economicamente lungimiranti nonché tecnologie robuste.

3 - Innovazione e formazione
L’avanzamento tecnologico e le richieste emergenti dal mercato sono in costante evoluzione, è fondamentale quindi un aggiornamento continuo di tutti gli attori facenti parte della filiera edile. 
Il gruppo di progettazione deve saper identificare le scelte progettuali più opportune in base alle richieste e alle caratteristiche che un fabbricato dovrà avere. Chi realizza l’opera deve invece avere maestranze e tecnici formati per garantire la qualità della realizzazione e l’esecuzione a regola d’arte. Formazione che potrà garantire altresì l’ottimizzazione dei costi di costruzione sia per l’impresa che per il cliente finale. 
Strumento importante che lavora trasversalmente a questi tre componenti è il BIM – Building Information Modeling. Grazie alla modellazione virtuale dell’edificio prima della costruzione possono essere valutate a 360° gradi le scelte a livello di involucro e di impianto e valutare l’interazione tra queste. Le informazioni apprese a livello progettuale sono trasmesse alla fase di realizzazione e successiva manutenzione del fabbricato. 

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Questo articolo è stato realizzato prendendo spunto da un interessante workshop dedicato alle prospettive Low-Tech per le costruzioni edili, organizzato dall’IDM Südtirol-Alto Adige (https://www.idm-suedtirol.com/it/home.html) nell’ambito di un progetto più ampio di scambio e confronto tra Italia e Austria. Progetto INTERREG IV IT-AT “Costruire nelle Alpi Low Tech” 
Il Workshop multimediale, volto al confronto immediato con alcuni stakeholder, si è tenuto presso il parco tecnologico di Bolzano – NOI Techpark – il 07 settembre 2018 e ha avuto come focus principali: 
- Identificazione della filiera Low-Tech
- Le possibili caratteristiche di edifici Low-Tech
- Le opportunità di business di questo approccio 
In questo workshop sono intervenuti: Davide Gigli – IDM Südtirol; Annamaria Belleri – Ricercatrice Eurac; Astrid Schartmüller – Agenzia CasaClima; Paulpeter Hofer – LinaHaus; Massimo Fabricatore – Loex srl; Stefano Prosseda - IDM Südtirol. 

LineaEcoKlima
Marianna Serra
Geometra, Esperto CQ
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